Aspetta… non buttare il contenitore delle nostre uova, potrebbe ancora servire!
Lo sapevi che anche i nostri contenitori sono bio? La polpa di cartone con cui sono fatti è un materiale ecosostenibile, biodegradabile e molto versatile. Queste qualità permettono di riutilizzare il packaging in modi creativi, naturali e soprattutto a costo zero. Un esempio? Se hai il pollice verde, puoi decidere di creare un semenzaio fai da te in pochi e facili passaggi. Ti diciamo come.
- Recupera il contenitore delle uova e assicurati che non sia danneggiato o strappato.
- Con un paio di forbici taglia via la parte superiore e conserva la base con i vani portauova.
- Riponi sotto di essa un piatto o un vassoio impermeabile.
- Procurati del terriccio e dei semi (a te la scelta della pianta). Ricorda… se scegli delle piante grandi colloca un solo seme per ogni vano portauova, al contrario, se opti per piante più piccole (come peperoncino o piante aromatiche), puoi piantare anche 3 o 4 semi alla volta. Questo perché ogni germoglio ha bisogno di spazio per poter crescere al meglio.
- A questo punto, inserisci una piccola quantità di terriccio in ogni alveolo del contenitore (circa 2 cm), metti i semi e ricoprili con un altro sottile strato di terra.
- Irrora poi il tutto con un piccolo nebulizzatore e qualche spruzzo al giorno, ma non di più. Il cartone, infatti, trattiene l’acqua e l’umidità utile alla germogliazione ma è meglio evitare eccessi…c’è il rischio che il contenitore diventi molle e si sfaldi.
Ed ecco fatto il tuo semenzaio bio! Adesso non devi far altro che lasciarlo in un luogo sufficientemente caldo e luminoso e aspettare che germogli.
Quando le piantine inizieranno a crescere ti basterà semplicemente collocare i portauova nel terreno e lasciare che le radici crescano attraverso il cartone, che in poco tempo si decomporrà naturalmente. Insomma, un vero gioco da ragazzi.
E se hai già buttato il contenitore, niente paura, con un po’ di inventiva anche i gusci delle uova possono essere usati come semenzai e non devi fare altro che seguire lo stesso identico procedimento. Insomma, “nulla si crea, nulla si distrugge… tutto si ricicla”.
